Tra Kaijū, Rap e crescita personale: l'arte di Kaijoski
Ribellione. Quando ho sentito Kaijoski cantare al Circolo Arci Da Giau di Torino ho percepito con chiarezza l'autentico senso di ribellione presente nella sua musica. Una ribellione che non è, o almeno non è solo, ribellione di stampo sistemico, bensì anche interpersonale. Kaijoski porta dentro di sé una vena poetica che si ribella all'incomunicabilità, ai rapporti complicati con l'altro sesso, alle amicizie superficiali, alle aspettative della società e ai pregiudizi. Tutto ciò è espresso con una sensibilità, sincerità e schiettezza fuori dal comune. Quando ho scoperto poi che idea e scrive anche manga, è stata cosa fatta.
Kaijoski è uno degli artisti più interessanti dell'Oggi di Torino e qui presentiamo un'intervista esclusiva.
Ci spieghi il tuo nome, Kaijoski?
Prima di Kaijoski c'era Kaiju, il mio primo nome e si riferiva ai mostri giganti del cinema giapponese, perché da piccoli mi sentivo debole e impotente e volevo diventare una forza della natura grande come i palazzi che mi circondavano. Però ci sono troppi Kaiju là fuori quindi ho scelto Kaijoski, per gli amici Joski.
Quali sono le tue influenze artistiche principali all’interno del mondo Hip Hop?
Gli artisti principali che mi hanno influenzato sono:
Joey Badass. Lui è il rapper con cui ho iniziato a scrivere quando ancora facevo solo freestyle e mi ha insegnato l'importanza del non fare solo "zucchero" nella musica: a volte ci vogliono anche le "verdure" che non piacciono molto ma fanno bene alla tua salute.
Kanye West, con le produzioni e la sua personalità, la sua capacità di abbracciare il progresso senza paura ed influenzare le nuove generazioni.
Kendrick Lamar ha rivoluzionato il modo in cui vedevo la metrica e ho sempre ammirato la coesione della sua discografia oltre che la capacità di mettere alla prova l'ascoltatore con temi e suoni non convenzionali.
Tyler the Creator per la sua personalità, la sua crescita musicale ed il suo senso dello stile.
Quali sono i messaggi che vuoi far arrivare con la tua musica? E le tematiche che affronti più spesso?
Nell'ultimo periodo parlo di origini e identità, perché la mia è una ricerca verso la versione migliore di me stesso (questa ricerca non finirà mai) ma nella mie canzoni parlo principalmente di tre cose: dolore, passione e resilienza. Quando avrò abbastanza cose da dire sarà il tema di un mio disco nel prossimo futuro. La resilienza di vivere una vita con passione nonostante il dolore.
So che sei un grande appassionato di manga. C’é qualche opera che ti ha ispirato in particolare (e che magari è finita in qualche canzone)?
Le opere che mi hanno ispirato di più sono Bleach, Vagabond, Le bizzare avventure di Jojo, Evangelion, Akira ed un po' di Naruto, ma ci sono dettagli interessanti anche in altre opere. Nelle canzoni ogni tanto scappa qualche citazione ma in maniera casuale, dipende molto da quello che voglio dire.
Parlaci della tua fanzine e dei tuoi collaboratori per questo progetto.
Questo progetto è un estensione della mia arte al di là della musica: la fanzine "Sulle Orme di Madzilla" è l'episodio pilota che anticipa la storia di "Madzilla", un manga a cui sto lavorando dal 2020. È una storia creata da me con Gabriele Ghezzo ai disegni e Riccardo Pucciano al concept design di mostri e simili, ispirandomi ai canoni degli shonen manga dagli anni 80 a oggi. La storia si sviluppa parallelamente alla mia musica è quest'ultima né farà da colonna sonora.
Grazie, Kaijoski.
Una tavola dalla fanzine "Sulle Orme di Madzilla"
Conoscete bene questo Simone e sapete quanto gli piace supportare gli artisti di cui riconosce il valore. Auguriamo tutto il meglio a Kaijoski e speriamo di averlo di nuovo ospite del magazine in occasione di progetti futuri. Di seguito, i suoi contatti.
Gianmaria Simone
Contatti
Instagram: @kaijoski
Kaijoski, in live
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